Terapie a termine: quando si conclude il percorso di psicoterapia

21/03/2017

Quando si entra nello studio di uno psicologo forse una delle prime domande che la persona in terapia si pone è "Quanto durerà?", "Quanto tempo ci vorrà perché ci sia un cambiamento?". Il prospettarsi la fine della terapia nella testa del paziente/cliente ma anche e soprattutto del terapeuta si manifesta già con l'inizio della terapia stessa, in quanto la fine è implicita nel contratto iniziale anche se non è esplicitata in termini temporali, in quanto non è possibile nei primi colloqui definire in termini matematici la durata del percorso terapeutico.

La fase finale della psicoterapia, che in genere dura alcuni mesi, è considerata una delle fasi più importanti della terapia, inizia quando paziente e terapeuta si accordano su una data in cui terminare le sedute. In questa tanto delicata quanto importante fase della terapia si sottopone il paziente alla consapevolezza della data del termine, onde osservare configurazioni emotive e movimenti transferali nuovi in genere legati al tema della separazione e alla capacità del paziente di interiorizzare i risultati raggiunti.

Nel momento in cui si valuta che sia giunto il tempo di concludere la terapia, è importante tenere in considerazione sia come possa vivere il paziente la fine del percorso ma anche come vive questa conclusione il terapeuta stesso. La conclusione del percorso psicoterapico è un vero e proprio intervento terapeutico, è importante per lo psicoterapeuta saper interpretare i significati specifici, consci e inconsci, dati dal paziente alla esperienza terapeutica nel suo complesso ma anche i suoi movimenti psichici interni (P.Migone, 1995).

Per quanto riguarda il terapeuta deve essere consapevole delle conseguenze che lui la perdita della relazione, al fine di gestire al meglio la parte conclusiva del percorso.

Per quanto riguarda il paziente/cliente è necessario valorizzare l'importanza della "esperienza emozionale correttiva" di Alexander, con piena consapevolezza però dell'importanza anche della acquisizione dell'insight da parte del paziente, utile per una appropriata elaborazione e maggiore stabilità del cambiamento.

La psicoterapia che inizia open ended, cioè senza fissare un data per la fine della terapia, esponendo così il paziente ad una esperienza di accettazione "illimitata" per analizzarne le reazioni transferali, deve fisiologicamente giungere all'inevitabile fase di termination in cui si espone il paziente anche allo stimolo opposto, quello della fine del rapporto (P.Migone, 1995).

P. Migone, L'elaborazione della fine della terapia come intervento terapeutico, Il Ruolo Terapeutico, 1995, 68: 41-44.

© 2016 Dott.ssa Pamela Sparacino - Via della Lirica, 49 - Ravenna
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